lunedì 24 giugno 2013

"Legalità 2.0: Trasparenza, Partecipazione e Accountability"

di Robeto Mele (ilmetapontino.it)


L'incontro è stato moderato dal presidente Francesco Lattarulo, che ha lanciato tre proposte all'amministrazione comunale: l'approvazione dell'anagrafe pubblica degli eletti, uno strumento che persegue, senza alcun onere per il bilancio, la massima trasparenza, la valorizzazione, la partecipazione e il controllo, da parte dei cittadini, sull’attività Comunale; l'adozione della “Carta di Pisa”, un codice etico, messo a punto dall'Associazione “Avviso Pubblico” (la rete nazionale degli enti locali per la formazione civile contro le mafie) per gli amministratori pubblici che intendono rafforzare la trasparenza e la legalità nella pubblica amministrazione, in particolare contro la corruzione e l'infiltrazione mafiosa e infine la dedica di una nuova via a Peppino Impastato, giovane siciliano ucciso dalla mafia nel 1978 per aver denunziato le attività di Cosa Nostra dai microfoni della mitica e originale “Radio Aut” di Cinisi, da cui la web-radio policorese ha preso il nome.
L'assessore al Turismo, Sport e Spettacolo Massimiliano Padula, che ha partecipato all'incontro in rappresentanza dell'amministrazione comunale di Policoro si è reso disponibile a recepire e farsi portavoce delle proposte nella prossima riunione di maggioranza. Poi ha dichiarato che “un tema come la legalità riguarda e accomuna quasi esclusivamente la nostra generazione” e ha spiegato che “in questo primo anno di amministrazione si è dovuti partire da zero in tutti gli ambiti della vita amministrativa mettendo le basi, cambiando la predisposizione e l'approccio di gestione della cosa pubblica senza cadere in logiche di illegalità, che hanno portato al fallimento della politica”.
“È importante che siano i giovani ad essere protagonisti di questo tipo di iniziative sulla legalità” ha  dichiarato Anna Maria Palermo, la referente regionale di “Libera Basilicata”. “È fondamentale fare un lavoro di trasparenza ed è fondamentale fare queste iniziative e cioè provare a chiedersi che cosa possiamo fare noi cittadini per metterci in gioco e cambiare le cose? L'antimafia sociale – ha continuato la rappresentante di Libera - è anche quella dei cittadini che si mantengono attivi e attenti, pronti ad intervenire per arginare alcuni fenomeni. Antimafia vuol dire anche sapere quello che succede nel nostro territorio e che se ci sono 50 attentati in cinque anni forse dobbiamo porci un problema”.
Christian Quintili referente bolognese di Action Italia, che ha anche curato nel pomeriggio insieme a Nicoletta Riccardi di Bari una bellissima“lezione di Partecipazione”, focalizzata sulla pratica e gli strumenti di accountability e democrazia partecipata a disposizione dei cittadini e delle amministrazioni, che possano garantire una maggiore responsabilità, trasparenza e condivisione nella gestione della cosa pubblica e nella definizione di politiche locali, ha spiegato che “è evidente e le ultime elezioni amministrative l'hanno dimostrato, che in Italia c'è una crisi di democrazia e la risposta da dare quando la democrazia sta male è più democrazia, altrimenti si può cadere di nuovo nell'autoritarismo se non cambiamo rotta”. “Bisogna ripartire quindi – ha concluso Quintili - dalla trasparenza totale delle pubbliche amministrazioni, poi in seguito viene la formazione civica dei cittadini e forse se non sbagliamo niente tra vent'anni avremo una democrazia che starà leggermente meglio”.
“Sono uno dei ragazzi del 92' perché avevo 20 anni e quello per me fu il cambiamento radicale con la dimensione della quotidianità, che veniva stravolta”, ha dichiarato infine Marcello Ravveduto, storico dell'evoluzione delle mafie, collaboratore del Dipartimento di Studi Umanistici presso l’Università di Salerno nonché giornalista, scrittore e Presidente dell'Associazione antiracket Coordinamento Libero Grassi. “Nel tempo ho avuto la fortuna – ha continuato lo scrittore - di dare un contributo al movimento antimafia attraverso la mia professione. Noi siamo un po' fermi a rimuginare su quegli anni perché non siamo in grado di superare il 900'. Siamo ancora ex di qualcosa, appartenenti a qualcuno o a qualche mentalità, siamo ancora quelli che pensano che non è possibile cambiare. Siamo gli uomini e le donne della retorica e abbiamo trasformato le parole trasparenza, partecipazione e legalità in slogan che non applichiamo. L'Italia è il paese delle mafie e delle stragi, ma questo è anche il paese dell'antimafia e delle vittime del terrorismo. Non possiamo giocare sulla storia civile del nostro paese. Quando noi parliamo di “legalità 2.0” - ha spiegato il professore -  parliamo di una nuova legalità perché nella legalità del 900' c'era il nazismo, cioè Hitler andò al potere con le elezioni. In questo Paese c'è stato un governo che ha fatto una legge, quindi legale, che si chiama scudo fiscale, che non è una cosa legittima. Infatti nell'articolo 54 della costituzione si dice che l'amministratore pubblico deve svolgere il suo mandato con disciplina ed onore. Noi siamo diventati senza volerlo il paese più neoliberista del mondo e abbiamo permesso con il nostro neoliberismo di far radicare le mafie, perché ha determinato la finanziarizzazione dei mercati senza trasparenza. I capitali mafiosi non si bloccano se la legge antiriciclaggio italiana, la migliore del mondo, vale solo in Italia e perché nella dimensione globalizzata non c'è una regola di legalità, di trasparenza e partecipazione. Le mafie si sono radicate al nord già dagli anni 60' – ha concluso Ravveduto - perché lì hanno trovato una famosa zona grigia, che pensavamo che stava solo al sud, formata da imprenditori disponibili insieme a colletti bianchi. L'amministratore pubblico per quanto sia trasparente non ha nessun potere di cambiare se si ritrova un dirigente, che è quello che firma le carte, amico del boss locale. I politici da soli non possono fare niente e infatti il giudice Scarpinato non parla più di mafia, ma di “sistemi criminali”. Ci sono tantissimi dirigenti della pubblica amministrazione, che gestiscono i rapporti con i clan mafiosi e i politici non sono in grado di rimuoverli e farli fare il programma che loro hanno dichiarato ai cittadini”.

Il racconto fotografico della "Lezione di Partecipazione" tenuta da Actionaid Italia.

Il racconto fotografico della "Lezione di Partecipazione" tenuta da Actionaid Italia. Un ringraziamento speciale a Nicoletta Riccardi e a Christian Quintili, immensi.























giovedì 20 giugno 2013

Il racconto fotografico del dibattito conclusivo "Legalità 2.0: Trasparenza, Partecipazione e Accountability".

Un ringraziamento sincero a Massimiliano Padula (Assessore Turismo, Sport, Spettacolo, Comunicazione e Cooperazione Territoriale del Comune di Policoro), Michele Masulli (Rete Legalità del Mezzogiorno), Anna Maria Palermo (Referente Regionale Libera Basilicata), Christian Quintili (Actionaid Italia) e Marcello Ravveduto (Scrittore, pres. Ass. Libero Grassi).

martedì 18 giugno 2013

Il racconto fotografico della seconda serata della rassegna dedicata Cinema e Parole per la Legalità.

Il racconto fotografico della seconda serata della rassegna dedicata Cinema e Parole per la Legalità.
Un ringraziamento sincero a Marcello Rocco e Antonio Vassallo.







DIBATTITO PUBBLICO: "Legalità 2.0: Trasparenza, Partecipazione e Accountability".

DOMANI SERA, ORE 19 Borgo Casalini, DIBATTITO PUBBLICO:

"Legalità 2.0: Trasparenza, Partecipazione e Accountability".

Interverranno:
Francesco Lattarulo - Presidente Radio Aut Policoro;
Massimiliano Padula - Assessore Turismo, Sport, Spettacolo, Comunicazione e Cooperazione Territoriale del Comune di Policoro;
Michele Masulli - Rete Legalità del Mezzogiorno (videoconferenza);
Anna Maria Palermo - Referente Regionale Libera Basilicata;
Christian Quintili - Actionaid Italia;
Marcello Ravveduto- Scrittore, pres. Ass. Libero Grassi.

ALLE 16, IN COLLABORAZIONE CON Actionaid Italia, si terrà la "Lezione di Partecipazione"


Conosciamo meglio i relatori:

LEGALITA' 2.0: TRASPARENZA, PARTECIPAZIONE E ACCOUNTABILITY. 
  
   

Francesco Lattarulo detto "Ciccio" - Presidente dell'Associazione Culturale Radio Aut Policoro. 25 anni, giovane policorese attivo da tempo sulla scena sociale e politica locale. Dopo essersi laureato a Rimini in Economia del Turismo prosegue i suoi studi laureandosi presso l'Università di Bologna alla laurea magistrale in Economia e politica Economica. 





Michele Masulli - Responsabile della Rete della Legalità del Mezzogiorno. 22 anni, nato e cresciuto a Calvello, un paese dell'appennino lucano in provincia di Potenza. Diploma di Liceo Classico a Potenza, si trasferisce a Bologna dove studia Scienze Economiche. Da anni impegnato in ambito sociale e politico, apprezza cultura, musica e sport.





Anna Maria Palermo - Referente Regionale Libera Basilicata. Insegnante di matematica, è stata senatrice della repubblica italiana. Nella XV legislatura è stata membra della 8ª Commissione permanente (lavori pubblici e comunicazioni) e della Commissione parlamentare per la semplificazione della legislazione.





Christian Quintili - Referente area territoriale Bologna Actionaid Italia; 30 anni, umbro, ha studiato cooperazione allo sviluppo ed economia del non profit. Ha lavorato per 10 anni in varie organizzazioni italiane occupandosi di sviluppo internazionale, sostenibilità ambientale e Open Data. In ActionAid sin dal 2007, dal 2011 coordina l'ufficio di Bologna. Nel tempo libero cura i rapporti con i Data Journalist per la campagna "Era della Trasparenza". 






Marcello Ravveduto- Scrittore, Presidenta Associazione Libero Grassi;Ricercatore di Storia Contemporanea presso l’Università degli Studi di Salerno e di Storia della criminalità organizzata nel Mezzogiorno d’Italia presso l’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli. È specializzato in modernizzazione delle mafie. Ha scritto per l’Ediesse Libero Grassi.Storia di un siciliano normale (1997), Le strade della Violenza (2006) con la casa editrice l’ancora del mediterraneo (Premio Napoli per la saggistica), Napoli… Serenata calibro 9. Storia e immagini della camorra tra cinema sceneggiata e neomelodici (2007) con la Liguori editore (recensito tra gli altri da “BBC” e “Le Monde”). Ha curato l’antologia sulle mafie Strozzateci Tutti, Aliberti Editore (2010), vincitrice del Premio Paolo Giuntella per la saggistica di impegno civile, in cui è contenuto un suo saggio dal titolo La religione dell’antimafia: vittime, eroi, martiri e patrioti della resistenza civile. Con Corrado De Rosa, psichiatra forense, ha pubblicato il primo saggio scientifico interdisciplinare di storia e psicanalisi della camorra dal titolo Camorra dentro, in La mafia, la mente, la relazione: studi gruppo analitico-soggettuali, (a cura di) S. Giunta e G. Lo Verso, Coirag, Milano, 2011. Nel 2005 ha vinto il Premio Nazionale Marcello Torre per l’impegno civile. È stato coautore della trasmissione radiofonica Parole fuori dal vulcano, in onda nel maggio 2010 su Radio Rai Tre. È presidente dell’associazione antiracket Coordinamento Libero Grassi. Dal gennaio 2011 è editorialista della rivista Narcomafie. È responsabile editoriale di strozzatecitutti.info, blog antimafie, aderente alla rete nazionale di blogger del quotidiano “Il Fatto”. Nel giugno 2012 ha cominciato a collaborare come editorialista settimanale con il quotidiano "La Città di Salerno" del gruppo editoriale "L'Espresso". A dicembre dello stesso anno si è iscritto all'Ordine dei giornalisti della Campania in qualità di pubblicista.